Acustica degli Ambienti Musicali

Lo Spazio Come un Filtro

Variabili del segnale d'ingresso(x)


Nel nostro caso possiamo pensare lo spazio come una sorta filtro, di sistema che prende in ingresso un segnale(x) e lo trasforma per farlo ascoltare ad un ascoltatore, però con la differenza che questa (x) è in funzione non solo del tempo(t), ma anche del diagramma di emissione(𐌘), che è a sua volta in funzione di due angoli (sistema polare piuttosto che cartesiano) che fanno riferimento a due piani: piano orizzontale(α) e piano verticale(θ). Altro descrittore del segnale(x) è la posizione della sorgente(ρ, α, θ).

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Sistema polare

Nella funzione di emissione il modulo non ha alcun peso, quindi consideriamo solo azimut e zenit.

  • (𐌘)funzione a tre dimensione che descrive la potenza di emissione della sorgente in una data direzione nello spazio
  • (ρ, α, θ)posizione della sorgente
  • (ρ)modulo
  • (α)azimut
  • (θ)zenit

Possiamo dunque descrivere la (x) con la seguente espressione:

x = t, 𐌘(α, θ), (ρ, α, θ)


Variabili del sistema(h) e dell'uscita(y)


La funzione di tasferimento di questo sistema dipende dalla forma dello spazio (G(ρ, α, θ)) e dai materiali (M(ρ, α, θ)). Convolvendo il sistema(h) con l'ingresso(x), otteniamo l'uscita(y) che possiamo descrivere in questo modo:

y = t, Γ(α, θ), (ρ, α, θ) = h (G(ρ, α, θ), M(ρ, α, θ)) * x (t, 𐌘(α, θ), (ρ, α, θ))


  • (Γ)funzione di sensibilità che descrive la ricettività
  • (G)forma dello spazio
  • (M)materiali

Tutto questo è per far capire che da un punto di vista di modello, lo spazio di fatto si comporta come un filtro: prende in ingresso un segnale in un certo punto dello spazio e lo restituisce in uscite in un altro punto dello spazio.

Il problema è che questo sistema è funzione di talmente tante variabili che affrontarne lo studio è una cosa delicata e soprattutto va tratto con diversi livelli di approssimazione e di precisione.

Per facilitare lo studio, nella formula presa in considerazione abbiamo omesso la variabile del movimento, sia della sorgente che del ricevitore. Possiamo dire che lo spazio è come un filtro con infinite possibilità di risposta all'impulso. Agendo con una sola coppia di emettitore-ricevitore otteniamo la risposta all'impulso per quel tipo di immagine. Spostando di poco uno dei due, la risposta all'impulso risulterebbe diversa. La risposta all'impulso è una delle tante mappe possibili di un determinato spazio.

Esistono software di progettazione acustica assistita, come Ramsete di Angelo Farina, che permettono di campionare la risposta all'impulso di più sorgenti e più ricevitori. Essi vengono usati quando serve una progettazione più accurata, quale quella di un auditorium, in quanto si può ottenere la risposta all'impulso per ogni singola seduta.

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