fig. Etude
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Composizione dal titolo francese perché fu realizzata presso gli studi del GRM di Parigi sotto la
direzione di Pierre Schaeffer, che non dimostrò mai particolare interesse per il lavoro del giovane
Stockhausen, il quale del resto non si trova molto a suo agio con le logiche ancora pienamente
coinvolte nella tecnica del collage, il rimando ad elementi esterni che caratterizzano la pratica
parigina. In quel periodo era a Parigi per studiare con Oliver Messiaen, ma soprattutto perché
l'unica possibilità di confrontarsi con la musica elettronica era grazie a questo studio.
Etude è un pezzo abbastanza semplice: ha una polifonia a sei strati basati su un materiale di base di
sei registrazioni di corde di pianoforte percosse.
Queste registrazioni sono poi sottoposte a modifiche di vario genere, soprattutto con il fonogeno
cromatico.
Se ne ricava una serie di frammenti di varia lunghezza che poi sono collocati su nastro bianco, un
nastro guida.
Il pezzo lo si può rappresentare come la sovrapposizione di questi nastri guida che ci darebbe
un'immagine simile alla fig. Etude.
I criteri che presiedono l'organizzazione del materiale sono sostanzialmente seriali. Ricordiamo che
quando si parla di serialità, non ci si riferisce solo al fatto che esista una serie numerica che
raggruppa i materiali, quanto al fatto che sotto a un livello inferiore di organizzazione di esso, c'è
l'idea che questi materiali possano essere disposti in una scala neutra. In pratica, così come in una
serie dodecafonica il presupposto irrinunciabile è che esista una scala cromatica in cui i dodici gradi
sono organizzati in maniera sequenziale, così il pensiero seriale ha bisogno di organizzare i
materiali sì in serie, ma queste devono corrispondere a una disponibilità di materiale già disposto in
una sequenza così neutra esattamente come i dodici gradi della scala cromatica.
Attenzione dunque perché in questo caso il pensiero seriale implica una forma di organizzazione
scalare che sottende l'organizzazione seriale propriamente detta.