Analisi Compositiva: Karheinz Stockhausen

Studio II

La forma generale di Studio II è molto più semplice e dura meno (circa 3'15").

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fig. Studio II

La sezione A si caratterizza per un rapporto più sintagmatico fra le misture, sembra che Stockhausen si preoccupi di più di una maggiore leggibilità del brano. Abbiamo misture prevalentemente giustapposte.

Nella sezione B abbiamo prevalenza di polifonia che ritroviamo anche nella sezione numero 4.

Nella sezione C abbiamo una presenza notevole di silenzi, quindi di misture isolate.

L'ultima parte è riassuntiva di tutto il processo e presenta sia misture giustapposte che sovrapposte.

La cosa interessante di Studio II è che quello che in Studio I era un principio organizzativo onnipresente, qui diventa un principio organizzatore della forma. Tutto questo in vista di una notevole semplificazione.

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fig. Studio II

Esempio della prospettiva rinascimentale, che è un sistema di organizzazione dello spazio come spazio unificato. Nello spazio prospettico unificato rispetto all'occhio dell'osservatore, ogni cosa ha una sua dimensione ben precisa che dipende dalla sua distanza che si vuole rendere all'occhio rispetto all'oggetto osservato. Questo spazio è implacabile, nel senso che se una cosa è più lontana viene raffigurata più piccola e viceversa. Non ci sono motivazioni teologiche o psicologiche che posso alterare questo ordine, perché la scatola spaziale che è centrata sull'occhio dell'osservatore che dispone tutte le linee parallele lungo una linea di fuga è uno spazio unificato, spazio preesistente alla cose che vi vengono collocate.

Nella tradizione antica, ma anche in molte raffigurazioni medioevali, non c'era questo principio. Nelle raffigurazioni simboliche è il significato della figura che ne determina la posizione spaziale e le dimensioni. Nella pittura più antica era come se lo spazio fosse la somma degli spazi individuali delle singole figure, mentre lo spazio vuoto era un elemento residuale. Nella prospettiva rinascimentale lo spazio vuoto è normativo, cioè uno spazio preesistente che fa soggiacere tutti gli elementi alle sue leggi particolari.

In questo caso Stockhausen effettua un tipo di individuazione simile a quella prospettica, perché comprende che creare uno spazio di frequenze per ogni mistura o ogni sezione diventa un po come una prospettiva polverizzata in tante prospettive diverse. Dunque quello che lui fa è organizzarsi preventivamente quello spazio di frequenze, spazio scalare implicito al pensiero seriale, organizzandolo col procedimento del temperamento per cui considera il rapporto 5:1, come se fosse il rapporto 2:1 dell'ottava, e considera la radice venticinquesima di 5 (ovvero 1.06649494220837) come il rapporto che ci permette di incrementare il valore della frequenza per moltiplicazioni successive. In pratica questo rapporto di 5:1 delle frequenze viene suddiviso in "tanti semitoni, gradi discreti" pari a un valore della frequenza moltiplicato per questo fattore di radice venticinquesima di cinque.

Questo significa che la scelta delle frequenze non è più un tormento legato ad ogni singola mistura, qui abbiamo risolto a monte il problema con la creazione di un sistema sonoro, cioè di un sistema astratto che sceglie preliminarmente un insieme finito di frequenze a cui si può fare riferimento per scegliere i materiali delle singole misture. Dopodiché all'interno di questo spazio di frequenze le misture possono essere concepite come dei rettangoli, mentre gli inviluppi come dei triangoli che esprimono attacchi o rilasci.

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