Interpretazione grafica:
Sul primo livello in alto vediamo tre momenti ossia, nel gergo della composizione, tre pannelli,
situazioni sonore sostanzialmente statiche però dalla forte caratterizzazione. Si dovrebbe che
abbiano molto a che vedere con quelli che abbiamo definito gruppi, se non che i gruppi erano legati
tra di loro da una logica seriale, come se ogni gruppo fosse un elemento espanso di una serie e
soprattutto c'erano degli elementi di ereditarietà.
In realtà la suddivisione che facciamo tra punti, gruppi e momenti è una suddivisione a posteriori
delle pratiche di Stockhausen. Sono delle generalizzazioni. Questa suddivisione nel percorso di
Stockhausen ha avuto momenti di mescolanza.
Immaginiamo un tessuto musicale che non ha una direzionalità, si mantiene statico nelle sue
componenti ed ha un suo colore, una sua riconoscibilità e fisionomia, ma non è caratterizzato né da
un movimento né da un climax. Come se ogni istante fosse un climax, un presente senza tempo,
senza passato e senza futuro.
È chiaro che una cosa così non ha un inizio, inizia perché noi iniziamo ad ascoltarla. È come se un
momento arrivasse da un passato non ascoltato che non ha inizio e potrebbe questa musica
continuare all'infinito proprio perché non ha una direzionalità. Finisce quando quando si decide di
tagliare, non è che ci sia una sua fine naturale.
Il momento per sua natura non ha né inizio né fine, siamo noi che lo isoliamo guardando come dalla
cima di un pozzo (fig. Moment form A). Poi ci affacciamo e scaviamo un pozzo che arriva ad un
altro livello dove è in corso sin dall'eternità e per l'eternità un altro momento e così via.
La forma è una specie di illusione ottica che mette in fila questi momenti che in realtà non sono
correlati fra loro da un legame di causa effetto o di necessità, ma sono semplicemente l'effetto della
nostra operazione di osservazione di questi piani infiniti.
Praticamente Stockhausen ci dice che questi momenti sono già cominciati da sempre e potrebbero
continuare per sempre. Sono forma in cui un istante non deve essere solo un pezzetto di una linea
temporale e nemmeno una particella di una durata misurata, ma piuttosto dei momenti in cui la
concentrazione dell'ora, dell'adesso e di ogni adesso crea dei tagli verticali ed è il punto
d'osservazione del compositore che isola alcuni di questi momenti che produce la forma della (fig.
Moment Form A).
Di fatto ciò che esiste su un piano pienamente filosofico sono i piani paralleli infiniti (è importante
che siano paralleli perché vuol dire che non c'è nessuna comunicazione o evoluzione).
Quello che poi effettivamente ascoltiamo è la (fig. Moment Form B)