In un brano come Mikrofonie il microfono diviene uno strumento. Oltre ad esso c'è un tam-tam che
viene esplorato con oggetti e metodi di percussione, un po' come un sistema ricco di possibilità che
viene saggiato. Come con un synth nuovo che si va esplorando qua e là: concetto di sistema sonoro,
ovvero una virtualità di suoni che possiamo esplorare in mille modi ma che non riusciamo mai ad
esaurire (un'opera musicale aperta è un sistema sonoro che non si lascia mai completare).
In Mikrofonie vi sono zoommate del suono che consentono di far ascoltare il micro: diviene un
sistema inesauribile e di cui la partitura non può darci tutti gli aspetti.
Il pezzo è fatto anche di elementi spettacolari, se ho un esecutore dal vivo è una scelta di base e se
ho bisogno di aggiungere un qualcosa, lo posso fare. Sono i fini dunque che determinano i mezzi.
Diviene tutto dipendente dall'esigenza del momento, il problema è avere un'esigenza, deve esserci
una necessità forte che mi spinge a fare certe cose.