Il Paradigma di Stockhausen

Vibrazione Come Modello Universale

Ricordiamoci che Stockhausen è fondamentalmente un mistico, parla di "respiro di Dio". La vibrazione è qualcosa che può essere:

  • Periodica: espressa in termini di frequenza e ampiezza.
  • Aperiodica: espressa in termini di probabilità.

Tutto questo ha a che vedere con la teoria dei punti e dei gruppi e soprattutto nel modo di trattarli, perché a seconda che ci si riferisca a un ambito concettuale determinabile e quindi che fa parte di quest'area dell'onda periodica, oppure che ci si riferisca a un ambito non determinabile ma probabile, quindi sostanzialmente statistica contro determinismo, ci sono due modi di operare completamente diversi e a volte antagonisti, a volte integrati nel modo di trattare appunto i punti e i gruppi.

La scala di questa vibrazione è variabile, nel senso che ciò che vibra può essere l'intero universo oppure una particella subatomica. Quello che è importante è che se tutto vibra e la qualità della vibrazione è unica questo significa che il macrocosmo può essere riprodotto dal microcosmo, oppure il microcosmo può riflettersi nel macrocosmo a scale differenti sulla base dell'esistenza di proporzioni. Se in sé le grandezze possono essere diverse, le proporzioni possono essere identiche. Questo permette di estendere le proporzioni a scale e parametri diversi.

Questo significa che se io opero seguendo una certa proporzione a livello di microforma, se seguo la stessa proporzione a livello della macroforma è una cosa che ha senso, permettendo al micro ambito di riflettersi nel macro. Questo principio sta alla base dell'idea di Stockhausen. Questo gli permette di applicare la stessa serie a parametriche e scelte che sono su scale diverse.

Tutto questo presuppone che le proporzioni siano riconoscibili e che abbiano un'identità che si offre alla percezione e che sia riconoscibile a tutti i livelli. Si tratta di una condizione ideale di quella che Stockhausen chiama percezione estesa.

Questa scalabilità di proporzioni fa si che l'esistenza di uno spesso principio a livelli diversi conferisca alla composizione un'unità, una coerenza e per questo si parla di livelli strutturali unificati. I livelli della scrittura strutturale devo essere legati tra sé da una qualche forma di DNA numerico proporzionale quantitativo che li renda coerenti gli uni con gli altri.

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