Storia della Musica Elettroacustica

Karlheinz Stockhausen

Karlheinz Stockhausen - Studie II (1954)

Studie II fu scritto a Colonia eseguito nel 1954 uno dei primi pezzi di musica elettronica dotato di partitura. Stockhausen esercita una funzione storica, perché realizzò la partitura di un brano elettronico? per natura metodologica, infatti si dice che abbia realizzato la partitura per rendere metodologicamente la ricerca musicale di socializzazione e condivisione del risultato ottenuto. Stockhausen si sente in dovere di far vedere il rigore e la consapevolezza che ha a riguardo del brano, ma se avesse voluto veramente farlo, avrebbe realizzato una partitura realizzativa con tutti i processi (suono e immagine di esso, interscambiabilità della partitura e dell’ascolto) la partitura diviene una testimonianza e consapevolezza del brano. La partitura è un contributo culturale per dare conto del proprio operato, ovvero per diffondere la cultura elettroacustica, anche se il vero corrispettivo scientifico lo troviamo nell'articolo che pubblica con risultati e metodi di ricerca. Partitura di Studie II è una partitura geometrico-grammatica senza spiegazioni per far comprendere a tutti, dove esiste una composizione, deve esistere un testo. Il valore artistico di Studie II prescinde dal valore storico dello stesso.

Studie II testimonianza di un qualcosa che andava esaurendosi.

Il GRM non aveva quest’approccio testuale tedesco, la rappresentazione grafica non serve ad eseguire ma riproduce tutte le funzioni testuali. Stockhausen creava misture sonore, attraverso sinusoidi sovrapposte, con code riverberanti. L’invenzione di uno schema, ha dotato il pezzo del suo testo che ci può essere utile nell'ascolto. Il pezzo per nastro magnetico è il testo stesso del brano. La dimensione testuale prevalente e dominante, entra in crisi con Kontakte del 1961 dove lavorerà con elettronica dal vivo.

Karlheinz Stockhausen - Kontakte (1958-60)

Per Kontakte abbiamo degli appunti, materiali analizzati da vari autori ed altri materiali che possono esser utili a collocare l’opera. Stockhausen per questo brano utilizzò un po’ tutto l’arsenale a disposizione a Colonia, lavorano su glissandi di altezze o di pulsazioni. Stockhausen capisce che con le sole sinusoidi non si può andare da nessuna parte, impulso materiale carico di frequenze. Utilizza inoltre linee di ritardo con echi e riverberi, linee di ritardo brevi divengono aspetti timbrici. Combinazione suono-rumore. L’elettronica è protagonista e gli strumenti sono derivati e comunque non dominano sull'elettronica. Kontakte, composizione in cui elementi in quadrifonia non si sentono nella versione stereofonica, lo spazio rimane un aspetto che investe la performance, mentre la versione stereofonica diviene una cartolina.

Matrice informale che condurrà all'opera aperta, dimensione intermedia in cui il discorso formale non è mai finito (spesso algoritmi di musiche miste e live, non hanno identica risposta per processi randomici e soglie in luoghi diversi). Dopo Kontakte, Stockhausen si mette alla ricerca di potenzialità espressive.

Karlheinz Stockhausen - Mikrophonie (1964)

In Mikrophonie Stockhausen usa la trasduzione come impiego strumentale (testo è un supporto che trasmette per via grafica e di scrittura tutte e solo le informazioni pertinenti alla realizzazione dell’opera, “fare testo”, messa al sicuro di una legittimità dell’opera).

Mikrophonie è importante poiché dopo Mikrophonie nel 1961, Stockhausen avvertì che l’elettronica era arrivata a mostrare tutto ciò che poteva mostrare , dunque ricercò qualcosa che potesse essere realizzato in tempo reale, esplorazione di mezzi espressivi musicali delle apparecchiature elettroniche ed elettriche. La sperimentalità tecnica lo porta a concepire il microfono che diviene strumento se strusciato su di un tam-tam, dunque Stockhausen costruisce un sistema sonoro (microfono,tam-tam,filtri), dunque scrive dei gesti e movimenti in partitura per realizzare le sue idee, la composizione diventa il sistema sonoro stesso. Mikrophonie I è quindi un brano di matrice informale, la cui partitura rappresenta gesti di attivazione del sistema sonoro, non essendoci una struttura armonica, ogni esecuzione è a se, musica informale che comunica tutto ciò che deve comunicare in cui si realizza questo schema:

Idea > contenuto astratto > partitura > testo

Le opere di matrice formale hanno:

  1. matrice gestuale dell’opera
  2. opere mai finite nell'ascolto
  3. rapporto con il tempo che diviene sempre increscioso

Partitura è di fatto un oggetto con stratificazione di pratiche sviluppatesi nel tempo

Mikrophonie in quanto “opera aperta” può essere suonato in mille modi, pezzo carico di connotazioni estesiche che ci porta a dare significati dove non ci sono (esecutore possiede la libertà, ogni sbavatura diviene significante).

Dopo aver abbandonato la pratica su nastro, ritorna con Telemusik, Prozession, Stimmung.

Karlheinz Stockhausen - Telemusik (1966)

Meta-sperimentazioni su materiali preesistenti.

Karlheinz Stockhausen - Prozession (1967)

Prozession invece è un brano del 1967 simile al brano Mikrophonie I dove c;è un microfonista che sposta il microfono sul tam-tam, In Prozession c’è un regresso in termini cronologici, che torna al cameristico.

Karlheinz Stockhausen - Stimmung (1968)

Stockhausen capì che aveva una missione storica, di diffusione e condivisione dei saperi quale compositore elettroacustico che non sia ricercatore. Avvenimenti interconnessi fra di loro che si illuminano di senso se connessi con gli altri, non più in grado di produrre innovazioni sul piano stilistico, dunque deve avvenire un aggiornamento della cultura musicale, deve accadere qualcosa attorno all'ascoltatore. Possibilità di individuare degli archetipi dello spettacolo del concerto.

Stockhausen non si fa dominare dal materiale che adopera.

In Stockhausen troviamo istanze compositive diverse:

  • Serialismo deterministico(tutto determinato in ogni durata e parametro da leggi di tipo numerico e di matrice seriale come la musica di Koenig, Genesi e forma)
  • Approccio di tipo statistico alla Xenakis
  • Sperimentazione per tentativi di errori e ripetibilità degli stessi
  • Peso della retorica tradizionale
  • Miracolo formale, capacità di inventare forme, composizione fatta a momenti e pannelli che hanno delle caratteristiche timbriche, formali, armoniche, ogni pannello (composizione) quadro che non ha relazione di alcun tipo rispetto a quanto è stato detto

Karlheinz Stockhausen - Mixtur (1964)

Mixtur, pezzo titanico, 5 gruppi orchestrali, 4 oscillatori e 4 modulatori ad anello. Stockhausen con Mixtur applica il Live Electronics a 5 gruppi orchestrali, impossibile da definire come fenomeno deterministico per via delle variabili in gioco, predicibilità globale ed espressiva non puntuale, per Stockhausen la predicibilità assoluta è impredicibile, Dopo Mixtur ripete l’esperienza con Mantra per 2 pianoforti, percussioni e modulatore ad anello,

Stockhausen passa ad un gruppo cameristico perché riesce ad avere un controllo ed una predicibilità maggiore. Mixtur ha attraversato 2 rimaneggiamenti con una prima versione per orchestra e la seconda per piccola orchestra 1967 e poi ultima versione 2003. Mixtur, performance tutta dal vivo in cui non c’è nulla di registrato, con 8 persone che gestiscono l’elettronica. Nell'idea di Stockhausen c’è l’ideazione e la realizzazione di una corazza timbrica. Un po’ come Nono, Stockhausen fa muovere ingenti somme di denaro per realizzare lo Studio di Colonia.

Karlheinz Stockhausen - Mantra (1970)

In Mantra sentiamo un arretramento settecentesco nel modo di trattare il pianoforte come un pianoforte preparato, in Cage vi è una sorpresa attraverso gli oggetti nel pianoforte, in Stockhausen la preparazione è elettronica e dinamica che varia in base al tipo di scrittura ed al fraseggio del pianoforte.

Karlheinz Stockhausen - Oktophonie (1990-91)

Oktophonie per 8 altoparlanti ha a sua volta una versione stereofonica, La performance elettroacustica dunque richiede spazi e la spazializzazione standard non esiste, dunque si può fare a meno di essa? Attraverso Oktophonie realizza un parallelepipedo di altoparlanti, che nella registrazione stereofonica divengono piatti spazialmente in Oktophonie sentiamo sonorità anni 90 tipo Korg M1 synth anni ’90 mondo sonoro che richiama in Oktophonie sentiamo un bordone e figure clusterizzate, gesti. Oktophonie è definibile pop.



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