Anche il più astratto dei pezzi può interagire con il nostro vissuto.
L'accento sull'aspetto acustico non può essere totalmente eliminato neanche da quelle compitissimi che non intervengono con l'umano ma rappresentano solo un paesaggio acustico. Nel momento in cui noi prendiamo una scena acustica e la trasponiamo sulla immaginaria tela degli altoparlanti l'ascolto diventa puramente aurale (aurale significa suggestione, ci porta fuori da quello che intente Emmerson, il termine non è giusto nella lingua italiana ma non abbiamo altri modi corretti per tradurlo).
Dalla base cinematografica (dadaista e surrealista) di Schaeffer, la civiltà radiofonica e la decisione di accedere e speculare su di alcune tecnologie, riviviamo la parabola del concretismo. Le realizzazioni di Schaeffer vengo accettate dal pubblico come qualcosa di radiofonico, ma lo scontro con la musica contemporanea dell’epoca, lo fa fermare e gli fa pensare al concetto di oggetto sonoro e suono acusmatico, e lo fa giungere ad una modalità di descrizione del reale (profilo di energia: inviluppo; altezze: frequenze).
L’astrazione dalla musica tradizionale e la composizione attraverso il rumore viene realizzata con i 5 studi, la musica concreta è per Schaeffer una musica non mediata da un linguaggio o da una sua rappresentazione.
Schaeffer attraverso, tagli, reiterazione, reverse utilizza i rumori e tenta un approccio musicale dal secondo al quarto studio e nel quinto tenta un approccio compositivo per uno sviluppo musicale.
Nel 1951 Pierre Henry e Schaeffer realizzano la Sinfonia per un uomo solo con il primo apparato di spazializzazione dal vivo.
Ma è dopo più di 10 anni, nel 1959 che Schaeffer propone nuovamente 5 studi, questa volta si tratta dello Studio di oggetti dal quale non si parlerà più di rumori ma di oggetti sonori, che diverranno poi oggetti musicali.
Tra il 1948 e 1959 vi è:
Successivamente il termine "musica concreta" è stato opposto al termine "musica elettronica" (musica fatta con suoni di sintesi).
Acusmatico ha un termine esoterico (per tutti), non vedi la fonte del suono che ascolto, nella pratica della scrittura un suono che non riconosci. Ma in realtà vedremo bene che non tutta la musica per nastro è acusmatica;
“L'ascolto esperto è spesso il dramma di questa musica”
Denis Smalley